A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Tommaso Romito, ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

 

Romito, Natan: “Ha fatto un’ottima prestazione”

 

Un aspetto positivo di questo Napoli sembra essere Natan, sinora in grado di tenere botta al campo.
“L’abbiamo visto anche in Champions, ha fatto un’ottima prestazione. Sono contento, da lui ci si aspettava tanto e non era facile aspettare l’occasione giusta e dimostrare sin da subito. È stato lì ad aspettare, si è allenato bene ed è giusto che colga le sue occasioni”

 

 

Romito, Napoli: “titubanza degli interpreti verso le nuove proposte”

 

 

Una lettura della gara contro la Fiorentina?
“Chiaramente non ho vissuto la settimana del Napoli, molto passa da lì. Potrebbe esserci stata anche un po’ di stanchezza dopo la gara contro il Real. Ciò detto, credo ci sia stata mancanza di identità di gioco, a differenza dei Viola che, ormai da anni, propongono un assetto di gioco chiaro. Negli azzurri Lobotka non ha girato come avrebbe dovuto, la formazione è cambiata spesso. Sono fattori che ti portano a non essere come lo scorso anno. Sono difficoltà comprensibili, la squadra ritroverà identità soltanto col passare del tempo. Per questo garantirei ancora tempo a Garcia. Ciò che non capisco è il risultato di gioco altalenante. La squadra è quella. Si sperava che il filotto di risultati potesse aiutare. Non saprei dire quale sia la causa, l’unica motivazione che mi verrebbe in mente è una certa titubanza degli interpreti verso le nuove proposte”

 

Romito, Problematiche extracalcistiche: “I giocatori dovrebbero avere sempre la testa al campo”

 

Le reazioni dei calciatori ai cambi sono state di giocatori (Kvaratskhelia, Osimhen e Politano) che, sinora, hanno vissuto problematiche extracalcistiche con il club. Dove finiscono, dunque, i problemi del campo e cominciano quelli al di fuori dello stesso?
“E’ una domanda stupenda. Le cose devono camminare di pari passo, la gestione societaria e quella tecnica. I giocatori dovrebbero avere sempre la testa al campo, ma non è affatto semplice. Sono problemi che lo scorso anno non c’erano, tutti erano sull’attenti senza avere le esigenze di oggi. Deve essere brava la società ad intervenire e gestire certi atteggiamenti. Per Garcia il rischio è che subentri anche uno stato di soggezione proprio nella gestione dei cambi”

 

Romito, Napoli: “E’ fondamentale risolvere la questione quanto prima”

 

Quando accadono queste cose la società deve intervenire?
“Deve intervenire a tutti i costi! È fondamentale risolvere la questione quanto prima. È chiaro che i contratti andrebbero rispettati, ma è altrettanto prevedibile quanto certe dinamiche incidano sulle prestazioni dei giocatori”

 

 

Romito, Mario Rui-Elmas: “Non è una gestione facile sicuramente”

 

La gestione di Mario Rui ed Elmas può costituire una ulteriore problematica?
“Non so perché a Mario Rui ed Elmas sia stato concesso poco minutaggio. Mi metto nei panni di un calciatore come il portoghese. Come uomo e giocatore merita rispetto, ha contribuito in modo decisivo al tricolore e vedersi concedere poco spazio non è facile. Quel che può dare Rui, in termini di gruppo e fattore campo, è differente. Per quanto riguarda Elmas, in questo caso si tratta di una grossa incognita. Il macedone sembra sempre sul punto di esplodere, ma ogni circostanza è accompagnata da un grosso se. Non è una gestione facile, sicuramente”

 

 

Romito, Zielinsky-Kvaratschelia: “Quando Mario Rui gioca è come se dettasse i tempi della manovra”

 

 

Zielinski e Kvaratskhelia rendono di più da quando c’è Garcia?
“Credo di sì. Soprattutto, è importante l’apporto, in tal senso, anche di Rui. Quando Mario Rui gioca, sulla catena di sinistra, è come se dettasse i tempi della manovra”

 

Romito, Salernitana: “Il dispiacere è che a pagare debba essere sempre il tecnico”

 

Crede che sia arrivato il momento di una svolta anche dal punto di vista tecnico per la Salernitana?
“Il calcio è strano. Una stagione sembra che un tecnico, alla guida di una squadra, possa condurla a raggiungere risultati importanti. L’anno dopo, però, la stessa squadra, con la guida dello stesso allenatore, non riesce più a raggiungere quegli stessi risultati. Non credo che Sousa abbia cambiato metodologie. La squadra, inoltre, è la stessa. In questi casi, o la squadra si compatta e dimostri che l’allenatore non ha alcuna responsabilità, o non si può fare altro che cambiare. Il dispiacere è che a pagare debba essere sempre il tecnico”

 

a cura di Virginia Trapani

 

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