A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi Cagni, allenatore ed ex tecnico, tra le altre, di Verona, Genoa e Salernitana. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Juventus, Gigi Cagni: “E’ una crisi che vedo anche in altre squadre”
La Juventus attraversa un periodo complicato nonostante non vi siano altri impegni oltre il campionato.
“E’ una crisi che vedo anche in altre squadre, come il Milan a Monza. Mi sembra di capire che, a parte l’Inter, tutte le squadre non hanno organici per poter fare grandi cose. Se non giocano i quattordici o quindici giocatori di qualità, le squadre riscontrano problemi con chiunque”
Napoli, Gigi Cagni: “Difficilmente si dà la colpa ai calciatori quando, invece, andrebbe riconosciuta”
Il Napoli prende Cajuste in estate e Dendoncker a gennaio, mentre Folorunsho si mette in mostra a Verona…
“E’ quel che accade a gennaio, quando nessuno fa dei veri affari con giocatori che possano realmente cambiare le dinamiche. Ci sono scambi di giocatori e capita di frequente che qualcuno non renda in una squadra ma riesca a farlo in un’altra. Il motivo di quello che sta succedendo al Napoli va ricercato in quanto accaduto in estate. Inoltre, difficilmente si dà la colpa ai calciatori quando, invece, andrebbe riconosciuta”
Napoli, Cagni: “nel caso del Napoli, non si possono ignorare le responsabilità dei giocatori”
Napoli che, in queste ore, potrebbe decidere di salutare anche Mazzarri.
“Non credo vogliano fare fuori Mazzarri, anche se siamo in una situazione complicata, difficilmente giudicabile dall’esterno. Ribadisco, però, che i dissensi con l’allenatore non vanno mai mostrati in campo pubblicamente. Certe cose dovrebbero rimanere negli spogliatoi. Mi sembra, tuttavia, che molti calciatori, ad oggi, non conoscano le responsabilità e gli atteggiamenti idonei ad un professionista. Mi riferisco a tutte le squadre e, nel caso del Napoli, non si possono ignorare le responsabilità dei giocatori. Sembra non ci siano più leader. Soprattutto, non si crescono più gli uomini nei nostri settori giovanili”
Napoli, Cagni: “E’ una squadra che non ha ritmo”
Il Napoli, contro il Genoa, ha pagato una ripresa non sottotono?
“E’ una squadra che non ha ritmo. Oggi, se sei sotto ritmo, fai poco. Il Genoa si chiudeva bene e gli azzurri non trovavano la soluzione, facendo girare palla senza incisività. Quando le squadre si chiudono è necessario poter giocare sulle fasce, ma Politano e Kvaratskhelia non riescono a saltare l’uomo. In queste gare, ed in una squadra come il Napoli, è necessario buttarla dentro. Far girare palle lentamente è inutile”
Vede anche una mancanza di idee?
“Le idee vengono fuori se hai un ritmo alto, riuscendo anche a sbloccarti. Faccio un esempio: se ho vinto un campionato con Kvara e Rui sulla fascia sinistra e Politano o Lozano con Di Lorenzo su quella destra, perché, oggi, si stravolge questo meccanismo, dando anche un vantaggio agli avversari? Nel calcio moderno, come lo definiscono, non vedo più un uomo che salti il marcatore. Quando si hanno calciatori di questo tipo, bisogna sfruttarli”
Mazzarri, Gigi Cagni: “Non vedo il motivo per esonerarlo”
Crede possa essere un errore esonerare Mazzari?
“Credo di sì, non avrebbe senso. Le cose bisognerebbe conoscerle dall’interno, ma suppongo che i giocatori siano con il tecnico. Non vedo il motivo per esonerarlo”
Bologna, Cagni: “Il Bologna è una squadra che ha tanta qualità nei singoli”
Quanto può sognare il Bologna?
“Sognare conviene, ma non solo. Basti pensare a quel che sta succedendo, la Juventus sembrava la candidata al secondo posto. La lotta per la Champions sarà serrata fino alla fine, molte squadre non hanno una panchina che possa eguagliare la qualità dei titolari. Il Bologna è una squadra che ha tanta qualità nei singoli”
Gigi Cagni: “Bisogna capire che l’importante non è la palla, in area, ma l’uomo. La palla, da sola, non segna!”
Sul gol del Genoa Natan preferisce indietreggiare, senza badare al diretto avversario (Retegui). Ci sono responsabilità del difensore brasiliano?
“Sui gol presi dalle squadre odierne preferisco non arrabbiarmi più. Se non capiamo che il difensore, per prima cosa, deve essere ottimale nella difesa… Oggi, non marca più nessuno. Nel mio vocabolario non esisteva nemmeno la parola indietreggiare. Non esiste portarsi un pericolo negli ultimi sedici metri. Le colpe, però, non possono essere dei singoli, quanto soprattutto degli allenatori. Bisogna capire che l’importante non è la palla, in area, ma l’uomo. La palla, da sola, non segna!”
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