A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Di Napoli: “Ogni attaccante vive per il gol e chi dice il contrario non è un attaccante”
Ci sono periodi in cui la palla ti sfiora e finisce in gol e altri, invece, in cui un tiro a giro da venti metri si stampa sulla traversa. Le prestazioni degli attaccanti azzurri subiscono l’influenza del momento?
“Ci sono dei momenti, all’ordine del giorno, che possono capitare in una stagione. Sono cose normalissime che, però, per un attaccante vanno ad influire mentalmente. Ogni attaccante vive per il gol. Se un attaccante dice il contrario non è un attaccante”
Di Napoli: “Se andiamo a vedere i novanta minuti possiamo dire che il successo dell’Inter sia meritato”
La difficoltà realizzativa è una problematica che persisteva anche con Garcia. Si può dire, pertanto, sia uno dei problemi della stagione del Napoli?
“Il calcio è fatto anche di episodi. Non sempre la squadra che ha il pallino del gioco riesce a far gol. L’Inter è una squadra forte, ben organizzata, ma gli episodi hanno girato a sfavore dei partenopei. Quando subisci gol, alcuni aspetto che avessi studiato devono essere abbandonati e sei costretto a scoprirti. Ciò detto, se andiamo a vedere i novanta minuti possiamo dire che il successo dell’Inter sia meritato”
Di Napoli: “Quando si parla degli episodi ci si riferisce anche a quelli arbitrali”
Quando parla di episodi, si riferisce anche a quelli arbitrali?
“Quando si parla degli episodi ci si riferisce a tutto. Tutti gli interpreti possono sbagliare, anche gli arbitri. Sono del parere, però, che tutti i torti arbitrali, a fine stagione, tendano poi a compensarsi”
Di Napoli: “Gli azzurri vivono una certa vulnerabilità nel reparto arretrato”
Se avesse subito lei il fallo che ha subìto Osimhen, avrebbe reclamato il rigore?
“In una certa maniera, sì. Lo ripeto, sono dinamiche che possono essere oggetto di discussione, ma non si può non trattare il fulcro del problema. Gli azzurri producono ma faticano a realizzare. Soprattutto, vivono una certa vulnerabilità nel reparto arretrato”
Di Napoli: “Il Napoli sente la pressione anche dei tifosi per i risultati al Maradona”
Nove gol subiti e due realizzati nelle quattro sconfitte casalinghe: il Maradona non è più un fortino?
“A volte è così che succede e, più se ne parla, più si creerà una nuvola che continuerà a pesare sulla testa dei ragazzi. Il Napoli è venuto da una stagione importantissima, in cui ha goduto di consensi non solo in Italia, ma anche in Europa. È chiaro che questa situazione porta ad avere maggiore pressione, anche da parte dei tifosi stessi. Al Maradona, dunque, questa pressione si sente. La squadra deve fare quadrato e deve tenere botta. Quando c’è tempesta, bisogna chiudere le finestre e aspettare che esca il sole”
Di Napoli: “L’unica medicina che conosco sono le vittorie per uscire da questi periodi”
Come dovrà approcciare il Napoli alla gara dello Stadium?
“Con serenità e fare quel che hanno dimostrato di essere capaci di fare. L’unica medicina che conosco sono le vittorie!”
A cura di Sabato Peluso
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