Daniele Daino, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Milan è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, . Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.
Napoli, Daino: “Spendere parole su questo Napoli sarebbe scontato. Durante il mercato estivo, e dopo l’addio di calciatori simbolo come Koulibaly, Mertens, Insigne e Ruiz, la squadra sembrava aver perso la propria ’ossatura”
Percorso del Napoli straordinario?
“Spendere parole su questo Napoli sarebbe scontato. Durante il mercato estivo, e dopo l’addio di calciatori simbolo come Koulibaly, Mertens, Insigne e Ruiz, la squadra sembrava aver perso la propria ’ossatura. Tuttavia, mi sono da subito speso positivamente sulle possibilità del Napoli che si stava costruendo. Spalletti aveva intrapreso un lavoro dal suo approdo a Napoli, e che soltanto l’arrivo di nuovi giocatori avrebbe potuto completare. Se il mercato avesse portato un simile cambiamento negli scorsi anni, il Napoli avrebbe potuto anche vincere prima. Sin dall’estate ho sottolineato la forza di questa squadra, che ha saputo avvalersi della continuità che soltanto i nuovi hanno potuto garantire. È proprio la suddetta continuità che è mancata alla squadra nel passato, che viveva di picchi straordinari e di cali decisivi”
Napoli, Daino: “Ciò che mi piace degli azzurri non è solo il calcio totale della squadra, ma anche i messaggi che l’allenatore riesce a trasmettere al gruppo”
Il Mondiale ha inciso nelle prestazioni di molti top club, tranne il Napoli. Quale è il segreto degli azzurri?
“Vedo evidenti i meriti di Spalletti, e del suo pensiero. Ciò che mi piace degli azzurri non è solo il calcio totale della squadra, ma anche i messaggi che l’allenatore riesce a trasmettere al gruppo. Il tecnico è riuscito ad entrare nel cuore dei giocatori, ed a far comprendere l’importanza di vestire l’azzurro. A fare la differenza è la collettività, che l’allenatore definisce ‘giocare per il popolo napoletano’. È un messaggio importante, e Luciano è il primo in vent’anni che riesce a trasmetterlo al gruppo”
Daino: “La sfida di campionato è una cosa, quella di Champions un’altra. La gara di Serie A è più importante per i rossoneri, che per gli azzurri. Il quarto posto è fondamentale per il club milanese, sia per motivi finanziari che di prestigio”
Domenica ci sarà Napoli-Milan, quali saranno le ripercussioni di un risultato in campionato in vista del confronto europeo?
“La sfida di campionato è una cosa, quella di Champions un’altra. La gara di Serie A è più importante per i rossoneri, che per gli azzurri. Il quarto posto è fondamentale per il club milanese, sia per motivi finanziari che di prestigio. Sarà una partita di lettura e studio che, però, non avrà nulla della gara di Champions. Il Napoli, difatti, dovrà stare attento ai rossoneri che, se decidessero, potrebbero disimpegnarsi in una prestazione importante nel doppio confronto. Il Milan, in Champions, sarà una squadra completamente diversa”
Questa stagione rappresenta il punto più alto della gestione di De Laurentiis o può essere l’inizio di un ciclo?
“Se mai dovessi avere l’opportunità di entrare in un club, farei tesoro di quel che ritengo essere il migliore manager italiano, cioè De Laurentiis. Il presidente azzurro è riuscito a portare il Napoli dalla C alla Champions, sino allo Scudetto. Il club potrebbe addirittura aprire un ciclo. Il patron azzurro ha mantenuto sempre la squadra ad altissimi livelli, c’è soltanto da fargli i complimenti. Può spesso sbagliare nel modo di esprimersi, ma oggi De Laurentiis è il Berlusconi di vent’anni fa”
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