Gaetano D’Agostino, ex calciatore di Roma e Fiorentina ed attuale allenatore, ha parlato di Napoli, Raspadori e tanto altro a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Raspadori, D’Agostino: “È più goleador rispetto a Griezmann, molto più cinico. Quando vede la porta è spaventoso”
La Francia deve far fronte al virus del cammello…”Ci mancava soltanto questo in Qatar, non si capisce più nulla… La nazionale francese, tuttavia, è superiore dal punto di vista della rosa, ma l’Argentina ha acquisito più consapevolezza rispetto all’inizio del torneo. Tifo Seleccion, mi auguro che questa nazionale possa realizzare il sogno di Messi”. Nuovo ruolo di Griezmann? “È l’equilibratore della Francia. È stato decisivo con il Marocco, ha offerto un apporto difensivo prezioso. In altre gare, i suoi assist e le sue idee hanno esaltato l’attacco della nazionale francese, l’intuizione di Descamps sul nuovo ruolo di Antoine è stata fantastica. Sta disputando un grande Mondiale dal punto di vista degli equilibri della squadra”. Analogia con Raspadori mezzala? Gli allenatori puntano maggiormente sulla tecnica dei calciatori? “Visionando anche le amichevoli, Jack forse è più goleador rispetto a Griezmann, molto più cinico. Quando vede la porta è spaventoso… Ha avuto la sfortuna di avere in rosa Osimhen: ha approfittato del periodo di assenza del nigeriano, ma poi quest’ultimo ha ritrovato il posto da titolare e non si è fermato più. Il Napoli comunque ha un parco attaccanti strabiliante, anche se mi auguro che Raspadori possa ritagliarsi maggiore spazio, anche perché è complicato relegarlo in panchina. Nella piazza azzurra sta dimostrando di essere un grande calciatore”.
Allenatori, D’Agostino: “Preferisco il modo di allenare di Spalletti rispetto a Mourinho”
Le doti tecniche si possono acquisire da giovani? “Ho un’academy ed insegno tecnica ed intensità ai ragazzi, soprattutto per il dinamismo dei nuovi sistemi di gioco. Tuttavia, è necessario avere queste caratteristiche alla base, per poi essere preservate e migliorate con nuovi concetti per costruire giocatori molto forti. Infatti, non si fanno miracoli… Ho smesso per una questione professionale, ho spiegato ai ragazzi che è necessario allenarsi tanto e personalizzare la propria tecnica di base per poter maturare e migliorare”. Spiegazione dell’impatto di Kim? “In Italia non abbiamo il coraggio di ripartire con diverse metodologie e nuove tecnologie, dobbiamo svegliarci. O si investe sul talento o sugli stadi, altrimenti faremo fatica in futuro, il calcio italiano diventerà soltanto l’ultima ruota del carro. La vecchia scuola ha svolto un grande operato, ma è necessario guardare avanti”.
Preferenza tra lo stile di Italiano o di Mourinho? “Apprezzo entrambi i sistemi di gioco. Dal punto di vista emozionale, non opto, però, per nessuno dei due stili, preferisco maggiormente Spalletti o De Zerbi. I modelli di gioco di Italiano e Mourinho non mi ispirano, non condivido i loro pensieri. Tuttavia, è necessario dare merito anche a Vincenzo, il quale si sta ritagliando uno spazio importante nel calcio italiano. Ma per la mia passione calcistica, vedendo il Napoli, cerco di ispirarmi a Luciano, che si è saputo costantemente aggiornare. La scuola italiana è conservatrice, si tende a non rinnovarsi, ma è meglio applicare un sistema di gioco simile a quello azzurro. Mourinho e Italiano hanno una loro identità definita, ma non creano la novità”.
Leggi anche